Il compito del giradischi è, ovviamente, quello di estrarre audio dai dischi in vinile: per raggiunger questo scopo, il giradischi deve far si che la testina riesca ad estrarre il maggior numero di informazioni (e quindi di suoni) dal disco.
Queste informazioni sono racchiuse in piccolissimi spazi ed ogni minima vibrazione rischia di trasformarsi in un’interferenza meccanica, ostacolando la corretta lettura corretta del disco in vinile.
La somma di più interferenze, anche minime, causa la perdita di informazioni e rendono inascoltabile il suono. Queste vibrazioni sono due due tipi: interne, quelle derivanti dal motore dello stesso giradischi, ed esterne, derivanti dal mobile o dalla struttura dove è posizionato il giradischi.

Componenti di base del giradischi
Per comprendere appieno il funzionamento del giradischi bisogna conoscere i componenti base dell’apparecchio.
Comprendere appieno il significato dei termini tecnici legati ai giradischi ti permetterà di determinare le caratteristiche dell’impianto e di riuscire a confrontare vantaggi e svantaggi dei vari modelli, marchi e tipologie di giradischi.
Il giradischi è composto principalmente da:
- Piatto rotante serve a far ruotare il disco in vinile poggiato su di esso e spesso è coperto da un feltro antistatico o da un disco di gomma.
- Puntina viene chiamata anche “ago”. Permette di leggere l’incisione fonografica nel solco del dischi in vinile. Solitamente è parte integrante della testina.
- Testina di lettura contiene i collegamenti indispensabili per trasmettere le vibrazioni sonore percepite dalla puntina lungo il braccio.
- Braccio può essere manuale o automatico e serve a reggere la testina.
- Base solitamente è montata su dei piedini antivibrazione necessari ad impediscono vibrazioni che possono causare fastidiose interferenze durante la riproduzione della musica. La base del giradischi contiene i vari circuiti elettrici ed ospita tutti i componenti.
Funzionamento del giradischi
Esistono fondamentalmente due modalità di trasmissione del movimento dal motore al piatto: la trazione a cinghia e la trazione diretta.
Nel primo caso il motore e il piatto sono collegati direttamente, mentre nel secondo caso il moto del motore viene trasmetto al piatto tramite una cinghia di gomma. Solitamente i giradischi a cinghia offrono una migliore qualità di riproduzione grazie alla cinghia che permette un miglior isolamento dalle vibrazioni (sia interne che esterne).
I giradischi a trazione diretta, invece, offrono forza di rotazione maggiore, una velocità costante e la possibilità di ruotarli in entrambe i sensi. Proprio per questi motivi i giradischi a trazione diretta sono più adatti ai DJ.
Il braccio che mantiene la testina (e la puntina) utilizza un contrappeso che influisce sulla pressione della puntina sul disco.
Solitamente i bracci dei giradischi sono datati di anti-skating, per compensare la forza centripeta che agisce sul braccio, di alza braccio, per alzare e abbassare il braccio, di regolatore d’altezza e di un appoggio.
I dischi sono tracciati da dei solchi a “V” che riproducono un’onda sonora. Quando la puntina scorre in questi solchi si crea un campo elettromagnetico grazie alla bobina presente nella testina. Ciascuna parte della “V” corrisponde al lato sinistro o destro dell’audio stereo.
Le vibrazioni prodotte dalla puntina, fanno vibrare un magnete posizionato al lato opposto. Questo campo magnetico interagisce con quello elettromagnetico prodotto dalle bobine nella cartuccia, trasformando il movimento fisico in un campo elettrico.
Infine, i cavi audio dei due canali stereo trasmettono queste pulsazioni elettriche al sistema audio che le converte nuovamente in movimenti meccanici e riproduce il suono registrato in origine.